Era trascorso talmente tanto tempo che l’orologio si era scaricato. Non aveva intenzione di ricaricarlo anche perché il tempo ormai era perso e che ripartisse o meno, era cosa del tutto ininfluente.
Si sedette sul bordo del marciapiede e pensando di scrivere della delusione per il mancato appuntamento con Destiny. Ironico che si riesca a scrivere solo nella delusione e che i messaggi finiscano tutti in bottiglia. C’era un’enoteca dall’altra parte della strada che glielo ricordava. Soprattutto era quello il linguaggio di espressione della tristezza ancor meno lieve se si considera che nessuno, solitamente, la può udire.