La scrittura creativa può essere imbarazzante da rileggere. Però è straordinariamente appagante. La pratico ogni giorno. Ho completato quaderni interi versando dalla mia stilografica boccette e boccette di inchiostro nero.
Ci scrivo cose che non pubblico e che non mostro ad altri. Scrivo parole che non vedrà nessuno, che non ascolterà nessuno. Non scrivo pensando d’essere un poeta in cerca di una carriera. Scrivo come se non dovessi più scrivere un minuto dopo, rinuncio alla seduzione di rivolgermi alle nazioni del mondo. Lascio perdere l’idea di essere un profeta con onore e gloria, la gloria della poesia.
Mi accontento del fango della mia mente, così fresco, lucido e morbido. Mi immagino una bimba o un bimbo che con i loro stivali gialli, ci saltano dentro felici.