Salutatio serotina. Sono Matteo Ponti per gli amici Matte. Oggi ti ripropongo un paesaggio sonoro poetico, realizzato in collaborazione con la poetessa Monica Maria Seksich. Una fusione fra due poesie, la mia “Viaggio” e la sua “la mia Transiberiana”. Sottofondo sonoro anche con intro di Lenin e musica del gruppo postpunk Esplendor Geométrico.

Qui sotto l’audio (editato da me) e subito dopo il testo diviso in due poesie

LA MIA TRANSIBERIANA (M.M.SEKSICH)

La mia Transiberiana.
Voglio andare a est.
Datemi il mio bagaglio
minimo e lasciatemi cercare
Andrò verso il punto e a capo.

Vago cercando
la roccia da cui spiccare il volo,
e l’ombelico
del Bene e del Male,
cerco il mio demone
di magma ribollente,
le mie ere di incoerenza
e il sacro Delta d’acqua,
e quella densa
malinconia alcoolica
e una carta da gioco truccata
per ingannare il tempo

Est è il mio sposo gitano
dagli occhi di velluto mandorlato
è il vento che taglia come una spada
è l’essenza del sangue
è il Mare Nero e la Piazza Rossa
è potenziometri, astronauti
e sottomarini,
è taiga e metropoli
è la via della Seta
è tempra rovente in vodka ghiacciata

la mia Soyuz
la mia Transiberiana

IL VIAGGIO (M.F.PONTI)

Il gran carro che vedo

vicino al cigno

sul limite delle chiome del bosco, nella notte, ruotando scompare.

Mi lascia

ma mi invita al viaggio

al volo,

al coraggio.

Il silenzio

fino al fragore dell’alba.

Ogni tanto soffia quel vento d’aurora,

regolare.

Il richiamo della volpe

fiammeggia,

lume guida da qualche parte

sfugge nel bosco

che corre.

Invito a continuare

a viaggiare

senza sostare.

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.