*ENGLISH VERSION BELOW*
TRAFFICO DI ESSERI UMANI O LIBERAZIONE – Lettera all’Economist da Roberto Vacca – inviata 26/7/2018, non pubblicata
“Eliminare il traffico di esseri umani entro il 2030” è uno degli obiettivi fissati nel Rapporto ONU 2017 sulle Migrazioni Internazionali.
Quando diminuisce il numero di migranti illegali, certi politici e giornalisti si rallegrano. Dicono: “La situazione tende a tornare alla normalità; i trafficanti sono forzati a commettere meno reati.”
Questa conclusione è inumana e insensata. Meno illegalità non è sempre un buon segno. La gente che traversa frontiere illegalmente rischia la vita. Circa il 2% muore nelle traversate del Mediterraneo. Nessuno può contare i morti nei deserti e nelle traversate tra continenti. Essi hanno già pagato anche forti somme ai trafficanti. Per accettare queste imposizioni estreme, sono stati motivati dalla tragica decisione di evitare un fato peggiore della morte. Fuggono le ingiustizie, le torture, la schiavitù, il razzismo, la povertà, la fame, Questi ultimi vengono chiamati erroneamente “migranti economici”. Hanno investito le loro povere risorse per pagare i trafficanti.
Non possiamo pretendere di essere civilizzati, se discutiamo di illegalità (trasgressione di regole burocratiche) e ignoriamo “i diritti inalienabili alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità”
Sono varie decine di milioni i rifugiati nel mondo. Rischiano una Shoah graduale, non organizzata da un neonazismo criminale, ma risultato di avidità, fedi o ideologie brutali. Nella II guerra mondiale gli alleati seppero dei genocidi nazisti tre anni prima della fine del conflitto. Erano già in guerra contro la Germania. Avrebbero potuto fare di più per fermare l’olocausto, ma non lo fecero.
Oggi conosciamo le minacce che da cui fuggono i rifugiati. Le nazioni più sviluppate dovrebbero intervenire per eliminare le cause di queste tragiche migrazioni. Fermare i trafficanti rischia di infierire sulle vittime che hanno già affrontato la prima parte di un percorso verso la libertà per il quale hanno già pagato. Creare degli hotspot nel sud della Libia per fermare tutti i migranti e lasciar passare solo coloro ritenuti degni, creerebbe ulteriori ostacoli – non soluzioni.
Le nazioni più avanzate dovrebbero intervenire ed eliminare movimenti e regimi violenti. Questi spesso ostacolano le attività di ricerca e sviluppo su cui basare imprese utili a sfruttare risorse naturali e creare localmente notevole ricchezza,
Un paio di esempi fra i tanti. Una enorme centrale idroelettrica a Inga sul fiume Congo produrrebbe energia pari a quella di 40 grandi centrali nucleari (un valore aggiunto di 150 G$ l’anno. Il canale navigabile Transaqua, 2400 km dallo Zaire al Tanganika tornerebbe a riempire il lago Chad, che sta sparendo, e aprirebbe 600 milioni di ettari all’agricoltura. La risposta non è chiudere i porti, ma ricorrere a vasti interventi di ingegneria tecno-sociale.
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I migranti arrivati in Europa sono stati 1.015.078 nel 2015, 362.753 nel 2016, 172.301 nel 2017, 45.923 nella prima metà del 2018. [Fonte: UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees).1
Human Trafficking or Liberation, by Roberto Vacca, letter to The Economst, sent June 26, 2018,N not published
“Eliminate Human Trafficking by 2030” is one of the goals set in the UN International Migration Report 2017.
When the number of illegal migrants decreases, some politicians and journalists rejoice. They say: “The situation tends to go back to normal; traffickers in human beings are forced to commit less crimes.”
This conclusion is inhumane and senseless. Less illegality is not a good thing per se. The people illegally crossing borders risk their life. About 2% die in the Mediterranean crossings. No one can count the casualties in the deserts and in treks across continents. They also pay hefty sums to the traffickers. To accept these extremes they are motivated by the tragic resolve to avoid a fate worse than death. They flee from injustice, torture, slavery, oppression, cruelty, racism, poverty, hunger. The latter are even called inapproprietly “economic migrants]. They have invested their poor resources in paying traffickers,
We cannot claim to be civilized, if we discuss illegality (transgression of bureaucratic rules) and ignore “the unalienable rights to life, liberty and pursuit of happiness”.
There are many tens of million migrants and refugees. They risk a gradual Shoah, not designed by a new criminal Nazism, but concocted by greed, brutal faiths or ideologies. In WW2 the Allies learnt of the huge Nazi genocides in the last three years of the conflict. They were already at war against Germany. They could have done more to stop the holocaust, but did not.
Now we know of the huge threats to entire populations. Advanced nations should intervene to eliminate the causes of tragic migrations. Trying to block traffickers may condemn victims who have already suffered going through a first part of a liberation trail and have paid their fares. To create South of Libya, hotspots to stop all migrants and let trough the trickle of those deemed deserving, would produce further obstacles – not solutions.
Advanced nations should wage war and eliminate violent groups and regimes (nationalist, racist, mystic). These often also stymie modern S&T enterprises capable of exploiting natural resources and creating ample local wealth.
Just 2 examples. Building the Grand Inga hydroelectric power station on the river Congo would produce energy equivalent to that of 40 large nuclear power stations [a value added of 150 G$/year]. The Transaqua navigable channel – 2,400 km from Zaire to Tanganika – would replenish Lake Chad (which is drying up) and open 600 million hectares to farming .
The answer is not closing harbors, but recur to vast endeavors of piecemeal techno-social engineering.
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Migrants arrived in Europe were 1,015,078 in 2015, 362,753 in 2016, 172,301 in 2017, 45,923 in the first half of 2018. [Source: UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees).