La tua musica ha un nome diverso dalla mia.

C’è il tasto Off per tapparmi l’orecchio e rivolgersi dove non sento.

Mi chiedo perché

ovunque tu vada

ti porti appresso i suoni della città anche qui dove sciabordano ondine e fruscia il vento.

Lo capirai

tu e natura siete unità

stordito dal clacson come sei

nessun altro suono per il momento sentirai.

Il fastidio di te persiste

ma ora che l’orizzonte propone nuvole in corsa,

venti disegnati da bandiere,

il rumore che ti sei portato

si dissolve. Non avere paura se manca questo salvagente, non si affoga, non si finisce inghiottiti.

La natura dissolve tutto nella sua immensità.

Molto iodio, non odio, di Dio lo spazio, stravivo ma non solo io.

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