Ascoltando cantique de Jean Racine, di Fauré, per coro ed orchestra, sono stato investito da un enorme onda di emozioni che mi ha trapassato il corpo. Sono stato invaso da brividi, da immagini. Sentivo la consapevolezza della vita come un passaggio, il Karma, gli attaccamenti, la meraviglia per l’invisibile. Ancora adesso, ad ore dall’ascolto non so se piangere di gioia o di dolore perché forse non c’è alcuna differenza.