Il poeta vive di poesia
talvolta ci ricava soldi,
ci trova il respiro di sicuro.
Dal canto del gallo a quello della civetta
forse pure oltre
si piega
trapassa come un asse da nord a sud tutta la quotidianità,
non tralascia dolori e gioie
sente tutto.
Qualche profezia, mai catechesi.
Nessun enigma,
il suo ruolo è inviare messaggi e farli capire
con le orecchie di chi ascolta.
Messaggero e seduttore senza mai tradire nulla e nessuno,
mai per compiacere le profondità dell’ego o le sue bassezze.
Sempre alti,
se terreni, sempre forti.
C’è poi la voce.
Si quella deve sentirsi alta, forte, di terra e cielo.
Senza temere biasimo, senza mostrare pudore o terrore.
Poetare significa essere poeta, mettere le mani nella terra,
incrostare le unghie e dormire senza materasso. Magari sul cemento o magari sulle nuvole.