Da ragazzino ho passato pomeriggi fra scherzi e schiamazzi,
tu giudice mi hai detto che da me non te lo aspettavi.
Ho tracciato una linea,
un confine spinato
io da una parte e lui dall'altra.

Ho smesso di camminare tenendoti per mano
ci siamo messi su due corsie parallele
una riga continua nel mezzo.
Non la si può sorpassare
senza venir multati,
io da una parte e tu amata mia dall'altra.

Poi, un giorno ti hanno insultata
perché non parlavi la loro lingua,
non vestivi come tutti,
e dava fastidio il tuo nome impronunciabile.
Li ho zittiti.
Tu sei la mia linea
da questa parte il rispetto
il resto è in difetto.


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