Avevo bisogno di consigli,
li cercavo come come il vento con le foglie d’autunno,
senza tregua.
Li ho ricevuti ed accettati,
ma con senso di colpa,
tanto da udire solo quelli più insulsi,
provenienti dalle fonti meno importanti,
dai pettegolezzi della strada,
dai messaggi senza firma.
Mi sono scordato di pensarci,
finché un giorno ho trovato,
un piccolo grillo,
con una zampa spezzata.
Mi guardava,
chiedeva un aiuto che non avrei mai potuto dargli,
l’ho raddrizzato come meglio potevo,
era l’imbrunire,
al mattino qualche uccello lo avrebbe ghermito.
Mi guardava e sapeva,
che da me nessun consiglio avrebbe portato alla sua salvezza,
benché io potevo rappresentarla.
Come per lui,
la vita altrui troppo spesso m’ha ghermito,
ed io ho accettato,
avendo scelto di azzopparmi per non scegliere di provare ad agire da solo.