PIETÀ PER LA NAZIONE
(alla maniera di Khalil Gibran) di Lawrence Ferlinghetti
Pietà per la nazione i cui uomini sono pecore e i cui pastori sono guide cattive
Pietà per la nazione i cui leader sono bugiardi – i cui saggi sono messi a tacere
Pietà per la nazione che non alza la propria voce tranne che per lodare i conquistatori e acclamare i prepotenti come eroi e che aspira a comandare il mondo con la forza e la tortura
Pietà per la nazione che non conosce nessun’altra lingua se non la propria – nessun’ altra cultura se non la propria
Pietà per la nazione il cui fiato è danaro e che dorme il sonno di quelli con la pancia troppo piena
Pietà per la nazione – oh, pietà per gli uomini che permettono che i propri diritti vengano erosi e le proprie libertà spazzate via
Patria mia, lacrime di te dolce terra di libertà!
L. Ferlinghetti vive a S. Francisco dove, il 24 marzo 2019,
ha compiuto cent’anni.
La poesia, scritta nel 2007 per il cinquantenario del libro
On the road (1957) di Jack Kerouac