Vogliamo essere giusti e fare in modo che gli altri ci accettino in toto, senza compromessi. Quando decidiamo di fare una dieta vogliamo essere drastici, anche in questo caso, fedeli alla lista degli alimenti, senza compromessi. Fare compromessi significa sminuire il nostro essere e le nostre scelte.
In realtà di compromessi ne facciamo sempre. Anche quando decidiamo di diventare Vegani, bevendo un semplice bicchiere d’acqua ingurgitiamo miliardi di piccole creature. Quindi siamo vegani me chiudiamo un’occhio quando si tratta di bere acqua. Lo chiudiamo perché non vogliamo accettare un compromesso “di fatto”, ovvero sacrificare la visione micro dedicandoci alla visione Macro.
La questione non è dunque “fare un compromesso” o “non fare un compromesso”. Sono il punto di osservazione e la profondità della nostra osservazione, il punto di mediazione. Il vegano osserva il macro ma aprendosi al micro, potenzialmente, apre un nuovo terreno di mediazione, di compromesso ma anche di apprendimento.
Un nuovo spettro di osservazioni che ci spinge al dialogo ed alla gioia di “comprometterci” per capire meglio e più profondamente, le nostre scelte.