Alle mie parole manca la musica.
Alle mie immagini manca il cinema.
Mi manca una brezza, leggerezza, spensieratezza.
“devo partire!”
Ho raccolto due cose.
Scarpe comode.
All’imbrunire
avviandomi nella sera lunga nell’artico.
con la coperta scura sulle spalle.
Reputavo che storie nascoste, distrutte o semplicemente dimenticate,
mi potessero spiegare, dispiegare, smetter di piegarmi.
Le scelte che furono forse sanno scompaginare il destino.
Ma ora siedo al fiordo,
con il sole che ha deciso di alzarsi dall’orizzonte.
Ho tutte le storie in mano.
Ma sono musiche e film scritti e girati da altri,
con spartiti, testi e copioni che non avrei condiviso,
appartengono a loro.
Nulla è mio, più di quanto lo sia il sole,
o il sorriso tuo.
Piovono lacrime ma non è piangersi addosso.
Nascono fiori e riempiono pozzanghere per saltarci dentro.