Dopo il collasso,
andremo a spasso,
sotto una nevicata di fior di ciliegi,
una nebbia di profumi.
Marzo è durato un millennio,
per alcuni molto molto meno,
per me troppo troppo poco.
La testa sprofondata in un cuscino di muschio,
per trattenere in silenzio il respiro.
Arriva il suono tumultuoso del torrente che reca parole.
Sorriso.
Le porte.
Regina.
Scoperta.
Volontà.
Volo.
Collasso.
Corsa.
Insensato.
Nella vallata,
verso il torrente,
ti vedo ferma che annusi resina di larice,
dalle assi del ponte,
sei lontana,
ma è ben visibile il tuo sorriso.