Poesia di Rebecca Elson, traduzione dall’inglese, di Matteo F. Ponti, a seguire testo originale

Noi astronomi siamo dei nomadi,
ambulanti, gente da circo,
ogni luogo è il nostro accampamento.

Siamo industriosi,
generiamo entusiasmo,

onoriamo la nostra responsabilità, di stupire.

Ha fatto molta strada l’universo.
Talvolta, lo confesso,
il baluginio delle stelle,
m’è accecante,

e come la luna
piego il mio viso verso terra,
verso quel piccolo non nulla ove ogni piede poggia,
prima che si appoggi,
e io scordi di far domande,
dedicandomi a contar le cose.

*******

We astronomers are nomads,
Merchants, circus people,
All the earth our tent.
We are industrious.
We breed enthusiasms,
Honour our responsibility to awe.
But the universe has moved a long way off.
Sometimes, I confess,
Starlight seems too sharp,
And like the moon
I bend my face to the ground,
To the small patch where each foot falls
Before it falls,
And I forget to ask questions,
And only count things.

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