Quando troppe sono le cose da dire e si avverte l’urgenza di farlo, prima che si dimentichino, si rischia di scrivere messaggi poco chiari. Scrivo e non rileggo, non ho tempo.
Tu ed io, che condividiamo una affinità di pensieri (non li chiamerei valori), possiamo ammettere l’ipotesi di condividere quanto ci preme comunicare, senza bisogno di avere troppo rigore. Ti chiedo allora uno sforzo di comprensione per quanto leggerai di seguito.
Non cito fonti, nel ho tante in testa e tante ne ho ascoltate, che manco mi ricordo i nomi. Di alcune si, ma non le voglio citare. Putin sembra mosso dal risentimento per le umiliazioni subite quando l’URSS (definito male supremo da Reagan, nonostante abbia liberato Auschwitz e abbia occupato Berlino portando Hitler al suicidio) s’è disgregata dando al blocco occidentale l’illusione di essere i vincitori di ogni storia. Putin sembra voglia far rinascere la grande URSS, sogno cullato da molti condottieri sin dalla notte dei tempi (non li cito tanto puoi facilmente capire chi e quanti sono). Putin vuole tornare a Mosca da vincitore, mostrando al quella parte di mondo che lo sostiene, che la tragedia è valsa la pena, perché ha portato ad un bene più grande. Ma non sa come ottenere ciò, nessuno lo saprebbe.
Il potere e le sue manifestazioni sono un azzardo, sono una sfida suprema all’ordine della natura (chiamalo Dio o come preferisci). Sono la eco del sodalizio spezzatosi con la cacciata dal paradiso. Non siamo più capaci di parlarci fra noi uomini perché non sappiamo parlare più con dio (uso la minuscola “d” per riferirmi sempre ad un ordine naturale primevo, a prescindere da sue manifestazioni religiose, delle quali troppo poco so, per parlarne). Quando due persone non sanno più parlare, hanno insopprimibilmente bisogno di entrare in contatto e lo fanno con il solo altro modo che conoscono….lo scontro. L’irrazionale occhio per occhio, che in un crescendo porta all’annientamento dell’altro (così spera ciascuna delle controparti).
La propaganda che noi abbiamo sempre pensato come volantinaggio di falsità rese vere ha preso il controllo di tutti i punti di vista. Quelli che non rientrano in questo mainstream, sono “complottisti”, “terrapiattisti”…durante il fascismo se non erro di diceva “disfattisti”. La sforzo bellico si occuperà presto di loro. Lo dicono i giornali (media, social media bla bla bla etc etc etc)
L’europa EU condanna l’aggressore, la controparte condanna l’EU di sostenere neonazisti. Da questo blocco incrociato NON si esce. Avremo come sempre i bombardieri cattivi, sempre cattivi, salvo quelli che sono buoni, sempre buoni. Questione di punti di vista.
Avremo l’ipocrisia di una guerra intelligente (droni etc) che non lo è mai rimanendo la guerra, in essenza, una follia. Avremo l’ipocrisia del patriottismo per creare martiri, gente “sfigatizzata” e fomentata dal “giornalismo”, mandata in strada con moschetto e molotov. Avremo l’EU che sprofondata nella paura si augurerà che tutto finisca presto o scivolerà indolente in un massacro, dal quale non sa come uscire, perché ha perso ogni valore.
Non sappiamo più se ci sia altro valore se non l’individuo al servizio del mercato, della finanza. L’individuo che ha bisogno del gas, del petrolio, dell’energia, per far marciare il telefonino e la Tesla, invece di aver bisogno di capire che il mondo non è energia, è interconnessione.
Ed ora davvero mi taccio, scusami se ti ho rovinato questo giorno. Ma ricorda che ti voglio bene.