Dice la Treccani di chi ha “alta opinione di sè” di chi è narcisista: “tendenza e atteggiamento psicologico di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro esclusivo e preminente del proprio interesse e l’oggetto di una compiaciuta ammirazione”. Quando si ha bisogno dell’approvazione degli altri per dare forma ad ogni esperienza della vita e di come la si vive, allora si è narcisisti. Quando ci si sente offesi in assenza di questa approvazione, quando ci si sente in colpa per pretendere questa approvazione e di non essere riconoscenti, si è narcisisti. Quando ci si attacca a qualche dipendenza tossica ricercandola da un lato, e maledicendola dall’altro, si è narcisisti. Quando ciascuna di queste situazioni ci vede al centro di un mondo costruito ad arte per autosostenersi, si è narcisisti.
Per almeno tre ragioni, porsi al centro, porsi come unico centro di ogni esperienza, è un grave danno che ci si auto infligge. Pur se danno non fosse, resta comunque una mera illusione.
Per prima cosa, si perde la capacità di vivere in presa diretta. Ci si tiene alla larga da quel tipo di vita che esce dal circolo vizioso fatto di “ricerca di approvazione + risentimento verso chi non adula + senso di colpa per non sapere blandire chi adula e detestare chi disapprova”.
In secondo luogo, per la via del narcisismo si perviene ad una condizione, per così dire di tossicodipendenza. Si ricerca in ogni situazione quel qualcosa che ci da valore, sia pur per effimeri istanti. Dopo questo lampo di valore, segue immancabilmente il maledire la circostanza stessa per la sua incapacità di durare, nonché verso sè stessi per essere nuovamente caduti nel credere ad una simile illusione.
In ultimo, ci si crogiola nel tormento di quelle situazioni che ci danno valore e sembrano nel contempo toglierlo, e si distrugge la capacità di vivere aperti all’incanto. Narcisismo come chiusura al mondo che pare solo capace di elargire complimenti o punizioni. Narcisismo che toglie l’incanto, la scoperta e la sorpresa, dalle proprie vite. Narcisismo che alimenta comportamenti frenetici, nervosi e artificiosi, tutti espressioni di una prigionia dell’anima, che non se la sente di rischiare di farsi male / bene sperimentando nuove strade della propria vita.