Secoli fa,

mi veniva da morir dal ridere

mettendo il sale nel caffè

bruciando i circuiti per fermare una musica

togliendo le ruote per arrestare la corsa.

Nessuno altro rideva.

Secoli fa, piangevo sapendo che eri caduto da un dirupo

che eri finito in un pozzo

che ti eri spezzata il collo senza volerlo

che giacevi ormai livido e immobile sulla spiaggia, fradicio come un panno.

Piangevo pur se non ti conoscevo,

piangevo con i tuoi cari.

Nessun altro piangeva.

Tutti questi Nessuno erano li

quando mi sono rinchiuso in un armadio,

camera oscura,

a sviluppar l’idea che scherzi e pianti fossero

fuori luogo

ed io con loro.

Oggi però, nel cuore di una notte inquieta, di scirocco, luna fiammeggiante, nebbie veloci, in corsa fra paralleli,

telefoni lampeggianti,

so che c’è chi ride e piange con me,

musica e poesia, due scafi di un solo catamarano.

Due scafi sgangherati magari, ma paralleli,

due anime in pena,

che si permettono di ridere del sale e piangere per chi mai si è conosciuto,

uniti da piattaforma che corre a pochi centimetri dalla superficie di un profondissimo mare.

Su quella piattaforma ci puoi stare, puoi ora ed avresti potuto allora.

Pubblicità

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.