la tartaruga

La tartaruga un giorno decise di fermarsi.

Aveva viaggiato senza sosta per anni.

Si voltò indietro.

Senza muoversi più

e guardando l’orizzonte,

si mise a ricordare.

Le deviazioni non seguite,

Le deviazioni ben presto abbandonate,

Le deviazioni piacevoli e quelle spiacevoli.

La sola retta via seguita,

giunta fino alla sosta,

deviava da tutte le deviazioni.

Era giusta la strada ?

Era stata tracciata in quale momento?

La tartaruga non riusciva a ricordare la scelta decisiva quale fosse stata.

Aveva seguito il sole per cercare energia,

aveva seguito la luna e le stelle per cercare ispirazione,

aveva cercato l’acqua per resistere alla fatica,

l’erba per sentire il fresco,

la pioggia per ripulirsi dalla malinconia.

Così era arrivata nel luogo dove

Il futuro che gli si parava innanzi

era qualcosa che non avrebbe più potuto raggiungere,

partendo dal passato in cui stava

-la distanza percorsa era ormai troppa

-lunga una vita.

Restò ferma ancora un poco.

Mentre il sole tramontava,

ricominciò a muoversi.

Cominciò un nuovo viaggio,

-inseguendo la brezza

-per trovare una forza grande e universale,

come la gravità dell’amore.

Paura di cambiare

Ti scrivo come la penso in 400 battute.

Siamo gente spaventata che ha rinunciato al voler cambiare il mondo.
Qualcuno si chiede come salvarlo ma i più fuggono dalla casa in fiamme, portandosi dietro solamente una foto.
Per il cambiamento si deve desiderare l’eternità. Ma oggigiorno anche i cimiteri non offrono più asilo perpetuo.
Il Colosseo fu costruito per durare, da chi voleva cambiare il mondo. Oggi chi ne costruirebbe un altro?

Perseverare

Ti scrivo come la penso in 400 battute.

Nonostante l’impegno i risultati positivi mancano? Devi riscoprire il significato del fallimento. Quando fallisci apprendi lezioni importanti. Sono passi necessari che ti condurranno al successo più in là nel tempo. Ci vogliono insuccessi di qualità. Non ripetere sempre lo stesso errore un sacco di volte, ma sperimenta nuove azioni. Forse farai nuovi errori ma ti avvicinerai alla meta desiderata.

(at)tentato funerale

Ti scrivo come la penso sulla morte di Kappler, in 400 battute…con una punta finale di amarezza

Prima un (at)tentato funerale, poco dopo la memoria và al ghetto di Roma.

Per il boia ci voleva il silenzio delle vittime. Non uno sputo o sguardo o grido. Pensiamo fin dove possa arrivare la ferocia umana. Mio nonno disse a suo figlio, quando andrai in guerra non sparare mai a un essere umano. Ricordiamocene tutti per una prossima volta. Disse Vittorio Arrigoni “restiamo umani”

Soli sul cuore della terra

Ti scrivo come la penso in 400 battute…con una punta finale di amarezza.

Al fianco di chiunque mi sieda trovo chi mi dice di essere disgustato dalla politica (nessuno ricorda cosa essa sia). Si evocano azioni punitive invitando la falce della morte a intervenire. Non vedo individui mossi da spontanea missione verso il buon governo della res publica. Chi accusa altri di disonesta’, chi d’esser populisti. Noi che potremmo decidere invece giocherelliamo con lo smartphone.

vivere non significa accumulare

Ti scrivo come la penso in 400 battute.

Più vita meno cose è il mio motto ! basta spender soldi che non ho per accumulare oggetti che mi potrebbero servire. forse si pensa che al volume dei nostri possessi corrispondano gli anni che ci restano da vivere belli come star. La vita sarà più lieve lasciando ciò che non serve, tenendo solo ciò che rispetta i nostri progetti, sogni e abitudini. Quel che resta doniamolo; può servire ad altri.

vivere senza accumulare

Ti scrivo come la penso in 400 battute…con un invito finale.

Più vita meno cose è il mio motto ! basta spender soldi che non ho per accumulare oggetti che mi potrebbero servire. Forse si pensa che al volume dei nostri possessi corrispondano gli anni che ci restano da vivere belli come star. La vita sarà più lieve lasciando ciò che non serve e tenendo solo ciò che rispetta i nostri progetti, sogni e abitudini. Quel che resta doniamolo; può servire ad altri.

RACCONTARE E LEGGERE LE NEWS…CHE ANGOSCIA

il giornalista nel cyber-spaziotempo accelerato, insegue i reporter di strada per le news di prima mano, ha meno tempo per riflettere, poi scrive cose angoscianti. esercita il diritto di cronaca, guadagna un angolo sul palcoscenico degli eventi e orgogliosamente vuol spiegarli alla comunità umana dei suoi lettori. con ritmi di vita meno folli sarebbe meno angosciato e sicuramente meno angosciante.

riconciliazione nazionale

Ti scrivo come la penso in 400 battute…con una punta finale di amarezza.

C’è chi chiede la riconciliazione nazionale. Partigiani e repubblichini mano nella mano. Anche con Gheddafi abbiamo visto che i vincitori non rispettano mai i vinti. Sarà rancore o amore tradito ma il perdono fra chi si è odiato non è una via da praticare. Quella giusta è il silenzio, non frasi come “ha agito in buona fede”. Tutti agiscono per un principio e il solo ammesso è quello di chi vince.

codice della natura

Ti scrivo come la penso in 400 battute.

Il futuro non è lontano. Ci guarda al mattino negli occhi ed è presente nello sguardo dei giovani e degli anziani. Negli stessi sguardi il nostro passato. Ma non ci sono solo le persone a simboleggiare tempi diversi dal presente. C’è la natura, dall’aria alle rocce. Apparteniamo alla natura e custodiamo un pezzo del suo infinito codice. Siamo presenti ma pure futuro e passato. Il resto è silenzio.