La cura del Sè quinto episodio

paesaggio al tramonto
Quinto e penultimo episodio, pubblicato sul canale Facebook INNOVARMI

sogni

Tutte le cose buone arrivano con il tempo. Non devi farti prendere dalla fretta. Le cose non accadono secondo il tuo orologio. A volte, non puoi assolutamente farle accadere. Imparare la pazienza è stato difficile per me. Ci sto arrivando poco a poco. Sono molto più paziente ora, di quanto non fossi tempo fa.

Comincio a conoscere i miei sogni, i miei valori, i miei obiettivi. Non mi faccio illusioni al riguardo. So che le possibilità sono basse per alcuni e buone per altri.

Per ogni sogno ho bisogno di respirare, di aspettare, di calma. Le cose buone crescono dal basso e non cadono dal cielo. Le cose buone devono essere coltivate. Le cose buone devono essere apprezzate per quello che sono, non sottovalutate per quello che non sono. Le cose buone devono prendere la loro forma.

Con calma ma costantemente. Andra tutto bene.

the Good Place – capitolo 1

The Good Place, qualcosa che dovrebbe ricordarci il Paradiso, sarebbe il luogo nel quale inizia la nostra nuova vita nell’universo. Di cosa sto scrivendo? del serial TV “the Good Place”.

Pare che si finisca nei campi elisi in base ad un calcolo delle azioni buone al netto di quelle cattive. Ogni azione ha un punteggio. La somma dei punteggi di quelle positive -buone azioni- meno la somma dei punteggi di quelle negative -cattive azioni- se rappresenta un saldo ampiamente positivo ti porta in alto, molto in alto. Altrimenti finisci nel bad place.

Ma come sulla terra anche lassù pare che siano algoritmi a calcolare i dati e trasformarli in storie. Gli algoritmi non sbagliano sul conteggio, ma possono sbagliare sul personaggi della storia. Due donne muoiono nello stesso luogo e nello stesso momento ed hanno lo stesso nome ed il sistema và in tilt. Manda la buona giù e quella cattiva sù. Ma la Eleanor che si trova inopinatamente nel Good Place è veramente una pessima persona? secondo i calcoli di un algoritmo pasticcione ?

Forse essere una persona degna del paradiso è qualcosa che si può apprendere.

sognare

Perché
Che follie nei sogni. Paure, presagi, gioie, senza capo ne coda. Siamo molto attratti dalla dimensione del sogno, la cerchiamo ed volte la fuggiamo a gambe levate. Non sempre ricordiamo i sogni. Abbiamo difficoltà nell’interpretarli. Quale sarà la loro funzione?

Dormire
Posso permettermi di essere ingenuo e non scientifico, pertanto dirò che il sogno è uno spazio di comunicazione, attivo mentre dormiamo. Ogni giorno, ci mettiamo in posizione orizzontale e scegliamo di dormire. Siamo stanchi. Forse essere stanchi significa non avere abbastanza energie per reggere l’immane impatto delle informazioni che la realtà da svegli ci butta addosso. Perdiamo coscienza e ne acquisiamo una nuova.

Abbandonare la veglia
Il cervello, libero da alcune funzioni reattive della veglia, può concentrarsi sulle funzioni abituali, come digestione, termo regolazione, battito cardiaco, respirazione, e chissà quanti altri processi. Fra questi complessi processi del nostro organismo, non ultimo certo quelli del cervello. La materia grigia, non dovendo più seguire i movimenti nell’ambiente e gli stimoli sensoriali della veglia, si rivolge a se stesso. Gioca con le energie al suo interno, senza troppe distrazioni.

Per conoscere
Le sinapsi si divertono a scambiare informazioni e impressioni fra loro. Propongono sensazioni come originassero dai nostri sensi. Ci sembrano storie sconclusionate. Capita che svegliandoci ci sia possibile ricordare queste impressioni. Se ci poniamo senza giudizio alcuno davanti a questi scambi sinaptici, abbiamo una grande opportunità. Il cervello, ci ha dato la rappresentazione del nostro universo emotivo in un dato momento, magari anche solo un angolo di tutto lo scenario. Ci ha parlato con il cuore e non con la ragione. Ci ha descritto qualcosa senza usare le coordinate spazio tempo della nostra vita.

Conclusione
Quando ti capita di ricordare il sogni. Prova a pensare se ti ricorda qualcosa della vita che stai vivendo. Sono sicuro che ci troverai dei parallelismi. Scoprirai qualcosa che non avevi notato, nella tua vita. Il cervello nel sono è riuscito a vedere qualcosa che tu ad occhi aperti non sapevi vedere.

complicati

Le creature più complicate siamo noi. Ci rifiutiamo di accettare che il sole non scaldi abbastanza, che la frutta non cresca sempre, che gli altri animali, inclusi noi stessi, ci aggrediscono o non si fanno abbastanza da parte al nostro passaggio. Non accettiamo il mare in tempesta, le frane, i tornado, i terremoti, i virus, gli animali aggressivi, inclusi noi stessi. Non accettiamo di guardarci dentro di noi, non vogliamo sentire discorsi sbagliati in lingue sconosciute, non accettiamo che Alfa Centauri sia così lontana, non accettiamo la morte e la vita.

Le creature più complicate siamo noi che non accettiamo il mistero. L’universo è onnipresente, onnipotente, ma non è al nostro servizio. La sua forza infinita sta nel suo essere mistero inesplicabile e eterno, in ogni direzione.

Quando osservo una mucca o un’ape, provo un po’ d’invidia. Le vedo indifferenti alle complicazioni. Hanno accettato il mistero. Solo nel loro muoversi attorno a noi percepisco qualcosa. Mi pare mi osservino e si chiedano chi mai io sia e perché mi affanni tanto.

Sono dunque miglior interprete del mondo io o la mucca ? io o l’ape?

Un solo unico proposito

Stavo al sole osservando una margherita, sbocciata nell’inverno primaverile. Uno dei miei fratelli e sorelle in questa terrà era diventato bianco e giallo, ma avrebbe potuto essere di molti altri colori. Chiesi incuriosito

“dove stavi prima, per dire ieri? esistevi certo, ma dove?”

“stavo sotto, assonnato fra minerali, semi e vermi e radici. Ma mi sentivo stretto.”

Già, riposava sotto ma cercava un passaggio per il sopra. Dopotutto ciascuno di noi lo cerca. Vogliamo elevarci, farci una strada attraverso gli ostacoli, perché questo significa vivere. Purtroppo spesso ci azzanniamo alla gola, vicendevolmente, perché temiamo di non saperlo fare, di non riuscirci. Spesso ci tagliamo la gola per la vergogna di non saperlo fare, di non riuscirci. Abbiamo forse a guidarci le aspettative sbagliate, siamo chiusi e non sappiamo come aprirci.

Chiesi allora “quando stavi per salire a cosa pensavi?”

“oh, avevo in mente alcune cose da fare, appena respirata l’aria. Vuoi sapere quali?”

“certo” dissi benevolmente convinto che il dialogo non foss’altro che il prodotto della mia fantasia.

1) nutrire tutti gli esseri viventi, senza annientare il pianeta con le monoculture e l’inquinamento e senza cercando cibi sani;

2) usare solo fonti di energia che non producono scorie tossiche per la vita;

3) abolire la tratta di esseri umani;

4) smettere ogni lotta per il potere e cercare ogni dialogo per la condivisione;

5) dedicarsi all’alfabetizzazione; cultura per tutti, poesia e bellezza devono diventare importanti come saper leggere, scrivere e far di conto;

6) fornire a tutti un alloggio confortevole e dignitoso;

7) liberarsi dalla schiavitù del valore denaro;

8) cercare il dialogo per la risoluzione di conflitti culturali, religiosi e fra stati-nazione, in altre parole non sprecare energie scontrandosi. L’ascolto potrà risultare doloroso ma occorre sforzarsi a parlare per la distensione degli attriti, parlare solo dopo aver ascoltato;

9) cercare il significato del dolore che accompagna la vita dei malati terminali;

10) viaggiare nel tempo;

11) salvare qualcuno ogni giorno con una poesia;

12) Non essere mai volgare;

13) Essere ambasciatore di gentilezza;

14) Camminare e respirare fra i boschi o in riva al mare;

15) Meditare.

Sono tanti i propositi del fare ma sono solo modi diversi di nascere a nuova vita di saper fiorire.”

Stavo al sole, forse parlando da solo o forse ad un fiore, fatto sta che non colsi la margherita. La lasciai dove stava, ma presi la lista con me per ricordarmi come fiorire nel nuovo anno.

Grumpy 2

(segue al posto Grumpy) Oltre ai fattori emotivi che indicono alla scontrosità, ci sono pure motivi fisici che possono indurre alla scontrosità:

  1. Ingerire troppi zuccheri, sotto forma di prodotti elaborati come yoghurt a basso contenuto di grassi, caramelle, bibite;
  2. Sostanze chimiche inalate come spray, detersivi, aromi da casa;
  3. Postumi influenzali, pare che la carenza di citochine che viene prodotta da malanno, permanga anche per mesi dopo l’evento, favorendo
  4. Un insufficiente apporto di Omega 3 EPA e di ferro.
  5. Bere poca acqua

A questo breve elenco aggiungerei comunque, il seguente consiglio :

“quando lo scontroso brontola, lascialo esprimere le proprie emozioni e quando avrà sbollito accoglilo amichevolmente”

grumpy

Borbottare contro tutto e tutti, contro i rapper, i ciclisti indisciplinati, la politica, i figli. Tipico di un brontolone, il grumpy appunto. C’è qualcosa che possiamo fare per aiutarci a non avere un simile atteggiamento? 

Certamente tre cose.
1) Aspettare prima di borbottare, solitamente l’impulso a farlo passa dopo una 40ina di secondi. In quel lasso di tempo possiamo stabilire se valga la pena dire qualcosa, sbottare o riderci su.

2) Nutrirsi e bere bene ed in modo sano. Una digestione faticosa non aiuta di certo.

3) Investire in film comici, musica allegra e libri che elevino invece di deprimere.

Rasputin

Se sei interessato alla storia interessante la lettura di questo testo scritto da Andrey Amal’rik. L’autore racconta la storia del noto personaggio alla corte dello Zar, le sue vicende fino a poco prima della sua fine. L’autore stesso morirà, infatti, prima di terminare il testo, in circostanze non del tutto chiare. Forse aveva scavato troppo in profondità rivelando cose che non avrebbe dovuto scoprire.

A te il giudizio.

PS trovi il libro su Abebooks.

The ME factor

Ti consiglio, se mastichi un poco di inglese, la lettura del testo di Ganz Ferrance. Un libro che brutalmente si potrebbe definire di auto_aiuto. In realtà fra le sue pagine, ricche di sollecitazioni, si recupera l’importanza del far manutenzione su di sé.
C’è l’invito a cercare spazi e momenti nei quali ci sia ascolto per le nostre inquietudini. Non solo le macchine hanno officine per la riparazione, anche le nostre anime hanno bisogno di manutenzione.

Una lettura ottima per impostare i buoni propositi del 2019.