scrivere

Scrivere, un manuale, un romanzo, un poema, è un’attività nient’affatto solitaria. Accresce la consapevolezza di Sè e la condivisione. Ecco una mia riflessione veloce.

ci sono luoghi dedicati alla poesia

si, ce ne sono e non sono necessariamente scogliere battute dai venti, oasi rigogliose in deserti assolati, occhi sognanti. Consiglio per prima cosa una visita al link http://www.ilfondacodellapoesia.it/loscaffalecapovolto/contenuti.htm

e per chi può la partecipazione a una delle loro serate.

il futuro che piu’ non c’e’

se qualcosa ha il potere di anticipare il futuro cosa restera’ a chi cerca di realizzare i sogni e chi cerca di fuggire da uno scomodo presente ?

leggere al buio

 A volte basta una fioca luce a illuminare la parola che stai cercando. Questa debole luce, talvolta pure riflessa, serve a dipanare il filo di un ragionamento o di una memoria che ti capita di leggere su una pagina o nelle memorie del passato.

Pennino o bacchetta

Abra cadabra: Per fare magie con le parole ci vuole una bacchetta e il rigore del mago. La bacchetta in questione è la punta della mia stilografica o le dita della mia mano che battono sulla tastiera.

Il complotto dell’idea

Premessa: ci sono scrittori dal linguaggio poetico o comunque con una forte “poetica del linguaggio”, ci sono scrittori produttori di storie fantastiche e complesse, ci sono scrittori che forniscono una sintesi di poetica & intreccio, in proporzioni variabili. Naturalmente non parlo qui del valore di costoro che certo non è dato dal mercato ovvero da quanto vendono, ma indipendentemente dal numero di copie vendute (nel bene  e nel male).

Conseguenza: gli scrittori che sanno coniugare poetica e intreccio li preferisco e credo che per procedere adottino un procedimento mentale che chiamo “complotto dell’idea”. Ogni storia, ogni episodio, ogni singola parola è scelta a partire dall’idea narrativa iniziale “il romanzo parla di…..” e questa idea iniziale raduna attorno a se ogni forza (personaggi, linguaggi, episodi etc) e ciascuna di esse diventa anima di un complotto che rafforza sempre più l’idea guida. In altri termini ogni elemento diventa la necessità della storia che lo scrittore traduce dalla mente al foglio.

Scrivere in testa

Non si tratta di una prassi affine al tatuaggio. Non richiede che si rasino a zero i capelli per fornire uno dermafoglio adatto alla scrittura.  Si tratta di scrivere anche senza penna, anche senza foglio, anche senza tastiera. Scrivere con la mente, semplicemente lasciandosi andare ai discorsi che nascono.

Scrivere e leggere

Una connessione che definirei magica, lega una parola a un’immagine (dipinto o successione di fotogrammi). Un certo esoterismo rinascimentale (che vedo emergere in fenomeni tipo la saga di Harry Potter) presenta il potere della parola come evocativo di forze, come simbolo di mondi accessibili solo a coloro che hanno, per così dire, la strumentazione intellettuale per coglierli.

Da questa considerazione, discende il mio invito a diventare tutti Maghi delle parole, dedicandoci a usarle, sia facendole fluire dai nostri pensieri sulle pagine scritte, sia facendole scorrere dalle pagine scritte, con i nostri occhi, fin dentro gli angoli più oscuri del nostro animo. SCRIVERE & LEGGERE

Filo d’inchiostro 2

Una goccia d’inchiosto è come una polvere che s’attacca alle molecole d’acqua per trasferire un messaggio. Si muove discolta nell’acqua senza alcuna direzione apparentemente premeditata. Forse qualche artefiche ha invece il potere di darle un percorso, di imprimerle un programma che l’aiuti a farsi segno tangibile e quindi significato.

Intingo il pennino della stilografica nell’acqua e la goccia di stacca e pare pronta a farsi parola sulla carta bianca.

Filo d’inchiostro

L’inchiostro sgocciola dal pennino come un pensiero dalla mente. Si attorciglia piano la goccia d’inchiostro nell’acqua limpida, disperdendo la sua forma in spire e cambiandone impercettibilmente il colore.  La memoria così svanisce nell’acqua agli occhi mortali, arricchendola tuttavia di messaggi invisibili.