Disse con il colore dell’emozione “il mio dolore? è più puro e profondo del tuo. Tu insisti a dire il contrario. Ti sbagli. Posso spiegarti dove stiano le differenze, radicali, sostanziali. Se non capisci ciò te lo insegnerò, lo capirai, oh si che lo capirai ! Non ti resterà che riconoscere che il vero dolore, solo io lo provo.”
Rispose con il colore della pazienza ed infine domandò “Vorrei versare un secchio d’acqua fresca, su queste tue braci ardenti. Nel profondo delle ceneri soffocate, sai, respira un cuore blu, oscuro, uno spirito di fuoco, che si consuma lentamente. La sua forza non è schiava, è natura, qualcosa che non possiamo più avere anche quando la vorremmo al nostro servizio. Stanotte nel silenzio ascolta battere in petto questa forza. Ci ha dato questa vita, quali altre forme del suo pulsare saprà proporci?”