Ribollire, brulicare di bolle,
fermentazioni, miriadi di movimenti affannosi ed ordinati,
sdraiato a picco sul cielo,
come disse la mia amica poeta,
provo ad ascoltare il mondo ctonio,
il secondo lato della sfera
a picco sull’abisso cavernoso e buio,
attraversato da lampi a me invisibili.
Sopra,
qui con me
rumori e silenzi che conosco,
nel sottosuolo, che mi provoca un brivido al pensarci,
rumoreggia impercettibile,
quanto non ricordo,
persino di me.